Il Capitale Musicale: lavorare nella musica oggi
La passione non paga: identità, sfruttamento e precariato creativo
Un modulo teorico-esperienziale che indaga come il discorso sulla passione venga spesso usato per giustificare condizioni di lavoro precarie nel mondo musicale. Si esplorano concetti come “lavoro culturale”, “capitalismo affettivo” e “lavoro gratuito”, con riferimenti a episodi del podcast e a casi reali condivisi dai partecipanti.
Attività di gruppo: “Il mio curriculum occulto”
Ogni partecipante compila una mappa del lavoro invisibile:
– lavori mai pagati
– ore impiegate in autopromozione, formazione, networking
attività fatte “perché ti piace”
Poi si riflette insieme: qual è il costo reale della passione?
Obiettivo: portare alla luce il tempo e l’energia spesi in attività non riconosciute economicamente.
Titolo: Algoritmi, piattaforme e iper-produzione: suonare nel capitalismo digitale
Descrizione
Il modulo affronta come l’economia delle piattaforme (Spotify, YouTube, TikTok) modelli oggi le strategie artistiche e influenzi il valore della musica. Si discuterà di poptimismo, omologazione creativa e metriche digitali come nuovi criteri di successo.
Esercizio pratico: “Pitch a Spotify”
Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti ricevono una scheda fittizia di un artista emergente (genere, estetica, obiettivi) e devono preparare un pitch strategico per l’algoritmo di Spotify:
– genere e durata del brano
– copertina
– playlist target
– strategia TikTok
Poi si confrontano con un secondo brief: “Pitch al pubblico ideale dell’artista, fregandosene degli algoritmi”.
Il confronto finale evidenzia le tensioni tra espressione personale e compromesso mercantile.